E’ sempre un momento privilegiato quello che vede i ragazzi a colloquio con le scrittrici o gli scrittori: sono occasioni rare che permettono di aprire molte finestre e non solo sul mondo dei libri. Senza dubbio ciò è accaduto lunedì 14 novembre, quando gli studenti delle classi IV e V Liceo e ITE hanno potuto conoscere Madè Neumair, una giovanissima scrittrice di Bolzano, che ha accolto l’invito di confrontarsi con loro dopo la pubblicazione del suo romanzo “Quattrostorie”, edizioni Alphabeta 2016. L’incontro ha potuto realizzarsi grazie alla collaborazione della Biblioteca Interscolastica con il Centro Giovani Connection di Bressanone, un lavoro in tandem che già in passato ha portato a varcare il portone della nostra scuola autori del calibro di Cristiano Cavina, Davide Morosinotto e WMing2.

Grazie ai suoi 22 anni e alla moderazione di Gianluca Iocolano del CG, Madè ha saputo presto sintonizzarsi sulle frequenze dei nostri studenti, raccontando la sua esperienza di altoatesina bilingue che si è cimentata con la scrittura sia in lingua tedesca che italiana. Agli anni del liceo risale la stesura del romanzo pubblicato quest’anno, ma ancora più lunga è la carriera di appassionata lettrice (favorita anche dai soli 40 minuti quotidiani concessi alla TV dai genitori per tutta l’infanzia) che, senza dubbio, ha creato le condizioni per il suo successivo proporsi come autrice. Ci vuole del bel coraggio, oltre naturalmente al talento, per intraprendere la strada non facile della scrittura, ma alla base sta il credere nei propri sogni: Madè per ora ne ha realizzato uno, un altro lo insegue impegnandosi nello studio alla facoltà di Medicina a Innsbruck per diventare chirurgo. Un bell’esempio di determinazione e di fiducia nelle proprie risorse che  ha sorpreso i ragazzi e li ha coinvolti in un dialogo a più voci. Per tutti resta l’invito a leggere Quattrostorie in cui il vissuto degli adolescenti viene raccontato “da dentro”: per i giovani una possibilità in più di guardarsi allo specchio, magari scoprendo tratti sconosciuti di sé, per gli adulti un’opportunità di avvicinarsi alla sensibilità dei giovanissimi e, forse, di conoscerli meglio.