Contrasto alle mafie tra Bressanone e Palermo:

esperienze per crescere insieme

Nell’anno scolastico 2022/23 l’adesione della nostra scuola al progetto proposto da Alessandro De Lisi, curatore culturale della Fondazione Falcone, ha rappresentato l’ideale compimento di molti progetti attivati nel corso degli anni per sensibilizzare gli studenti rispetto al contrasto alle mafie, un impegno già sposato con l’intitolazione dell’Istituto Tecnico ai due grandi magistrati vittime di Cosa Nostra. Il viaggio a Palermo tra il 21 e il 24 maggio con la partecipazione alla grande manifestazione del 23 ha permesso di consolidare la consapevolezza degli studenti, ne riportiamo qualche testimonianza.

Aurora Rossi
la nostra scuola cerca ogni anno di offrire un contributo concreto alla lotta contro la mafia. Quest’anno l’impegno è stato messo in campo insieme alla fondazione Falcone. Oltre che partecipare attivamente insieme all’associazione contro la mafia ,ci è stato possibile effettuare un viaggio a Palermo per partecipare alla manifestazione del 23 Maggio.
Questo viaggio ha lasciato dentro me dei segni indelebili, era la prima volta che partecipavo ad una manifestazione di così grandi dimensioni. Mi ha colpito tutto, l’animo della gente che manifestava, un animo che aveva ancora speranza. Folle ammassate che credevano ancora nella giustizia e lottavano per averla. Prima di tutto questo sì, ero sensibile, ma, questo viaggio ha amplificato tutto.
L’emozione più grande che ho provato è stata sentire che in mezzo a quella folla di persone c’ero anche io. Sentivo dentro di me di essere grata di partecipare a tutto quello e che, in qualche modo, anche io stavo contribuendo a questa faticosa lotta.
Ci siamo trattenuti a Palermo per quattro giorni. L’ultimo giorno di questo viaggio siamo andati a visitare la mostra fotografica di Tony Gentile. Quella mostra è stata una pioggia di emozioni. La mostra era composta da diverse immagini, ma con lo stesso tema in comune: la mafia. Erano delle immagini che ti colpivano dentro come un proiettile, erano immagini vive e forti che ti lasciavano immediatamente un segno. Ad accompagnare queste immagini erano diversi spezzoni di registrazioni riguardanti gli attentati a Falcone e Borsellino. L’aria che si respirava e che si percepiva in quella stanza era formata da compassione, tristezza e consapevolezza. Grazie a questo viaggio ho capito quanto io fossi ancora lontana dal capire quanto male effettivo abbia procurato la mafia e quanto grande sia il bisogno di eliminarla definitivamente.

Mariateresa  Cascio
il percorso per la lotta alla mafia mi ha fatto comprendere l’importanza di una società sana. Il progetto con Alessandro De Lisi è stato un’esperienza profondamente toccante e significativa per me. Attraverso questo progetto ho avuto la possibilità di conoscere a fondo la storia dei due grandi giudici che hanno dedicato la propria vita alla lotta contro la criminalità organizzata, diventando simboli della legalità e della libertà. Ho compreso quanto sia importante il nostro impegno per la legalità e la giustizia attraverso piccole azioni quotidiane e come si possa contribuire alla costruzione di un mondo più giusto e solidale. Manifestare con tanti ragazzi di diverse scuole mi ha fatto percepire un’energia positiva e mi ha fatto capire l’importanza e l’unione di tutte le persone che credono nella libertà e nella giustizia.

Gharam Elsayed Orabi
Attraverso il progetto fatto con Alessandro de Lisi ho acquisito più conoscenze riguardanti il mondo della mafia: mi ha fatto capire che, pur non essendo la mafia parte delle nostre vite, in qualche modo possiamo tutti dare un contributo per contrastarla. Contro la criminalità  organizzata in sé noi giovani non possiamo fare molto, ma una cosa che ho capito è che la conoscenza è potere e che, togliendo l’ignoranza alle persone e con la sensibilizzazione, si ha modo di risolvere molti problemi che esistono nella nostra società. Il viaggio a Palermo mi ha permesso di conoscere meglio la storia della città e di comprendere il fenomeno della mafia. Queste esperienze mi hanno fatto capire che dobbiamo tutti fare la nostra parte per promuovere la legalità e la cittadinanza attiva e per preservare il nostro patrimonio artistico.

Pantilimon Guzun 
Nel percorso di sensibilizzazione sulla mafia ho appreso l’importanza di comprendere la complessità di questo fenomeno. A Palermo siamo stati nell’aula bunker e abbiamo sentito diversi giudici che hanno avuto parte nel maxiprocesso. Dopo l’esperienza vissuta a Palermo ho guardato tanti documentari e film sulla mafia, ho visto che le testimonianze di vittime, di familiari di persone coinvolte e di operatori di giustizia hanno fatto ”abbassare la guardia” alla mafia. Attraverso i documentari e durante il viaggio ho avuto l’opportunità di conoscere le storie di coloro che sono stati toccati dalla mafia e di comprendere le conseguenze devastanti che essa ha sulla vita delle persone. Il percorso che ho fatto ha contribuito a sensibilizzarmi sulle ingiustizie sociali, sulla corruzione e sulla necessità di lottare per una società più giusta e solidale.

Anisakram Mohammad  
Ho partecipato ad una manifestazione in cui era presente anche la sorella di Giovanni Falcone, Maria, e penso che sia stato un momento molto potente per unità di voce contro la mafia. Molte persone si sono riunite per marciare per le strade della città, portando striscioni, bandiere e gridando slogan. Durante la manifestazione ho ascoltato Maria Falcone e Alessandro De Lisi. I loro discorsi  hanno lasciato un’impressione profonda su di me. Ho sentito come possiamo ancora cambiare la situazione, ma questo richiede un impegno da parte di tutti noi e questa cosa mi ha colpito molto. Ho visto come la comunità di Palermo si è organizzata per combattere la mafia. Questo dimostra che per i palermitani è possibile riprendersi tutto ciò che apparteneva loro ed ha dimostrato che la mafia non può vincere se le persone si uniscono e si ribellano.

Rachid Khairane
La cittadinanza attiva è parte fondamentale del nostro popolo, tutti devono prendere delle decisioni ed impegnarsi in azioni per la costruzione di una società migliore. Se, per usare un eufemismo, tutti si facessero “i fatti propri” questo sarebbe un campo libero per le organizzazioni come la mafia. Il viaggio a Palermo ha lasciato un impatto forte in me dato che mi sono sentito parte di questa missione, mi sono sentito parte della lotta contro la mafia. La lotta alla mafia a mio parere non riguarda solo la legalità, ma sta per cosa è giusto contro cosa è sbagliato, sta per bene contro male: in un caso come la mafia non esistono aree grigie o sfumature, è semplicemente luce contro oscurità. È inutile dire che la sensibilizzazione rispetto a questo fenomeno debba continuare per non rischiare mai di incorrere nello stesso problema del passato, che essa venga “normalizzata”.

Ruzica  Teodorovic
Il progetto di Alessandro De Lisi, “La memoria di tutti”, penso sia ciò che più mi ha educata alla legalità. Il fatto di combattere la mafia con opere artistiche ha creato in me una sensazione di soddisfazione e di fierezza. Soddisfazione nel riuscire a comprendere il significato delle bandiere che sono state progettate, la soddisfazione che molto probabilmente avrei provato se avessimo potuto mostrarle a tutti durante la manifestazione del 23 maggio a cui ho partecipato. Fierezza, perché abbiamo lasciato un segno nella memoria delle persone che non ci hanno ignorati. Tuttavia anche senza le bandiere sono riuscita ad entrare nel mio piccolo nella lotta contro le mafie, prendendo molta più consapevolezza grazie alle testimonianze dei familiari delle vittime di mafia e grazie anche alla mostra fotografica di Tony Gentile. Vedere quelle foto, pensare che lui, per poterle scattare, ha dovuto vivere determinate situazioni in prima persona, credo sia stata la cosa che più mi ha fatto effetto, in senso positivo

Noah  Hopfgartner
Il percorso sulla mafia mi ha fatto comprendere la nocività e l’ingiustizia di una cultura della violenza. Ho appreso le storie tragiche di chi è stato vittima della criminalità organizzata e ho capito l’importanza della legalità e dell’impegno civile per costruire una società più giusta. Ho partecipato al progetto “La memoria di tutti” con cui ho avuto la possibilità di andare a Palermo e di vedere personalmente l’aula bunker dove hanno fatto il Maxiprocesso e di partecipare alla manifestazione contro la mafia. Però la cosa che mi ha fatto emozionare di più in tutto il viaggio è stata la mostra fotografica di Toni Gentile, il fotografo della foto più famosa di Falcone e Borsellino, e ho avuto anche la possibilità di ascoltare dalla sua voce la sua storia.