A TU PER TU CON LO SPAZIO

Dai presocratici a Kant, passando per Copernico, Galilei, Newton e giungendo fino alla Hack “il cielo stellato sopra di noi” ha affascinato l’uomo di sempre, con il suo carico di mistero e di richiami alla vastità delle architetture celesti, alla consistenza infinitesimale del nostro bel pianeta ed alla libertà degli orizzonti sconfinati. Questo fascino millenario non viene per nulla scalfito dal progresso che ha portato l’essere umano a mettere piede sulla luna e a spingersi molto oltre nelle sue ricerche, anzi, se possibile, ne è stato incrementato. L’ammirazione per gli astri è andata quindi via via intrecciandosi con quella per le imprese dell’uomo che di questo universo ha voluto e vuole svelare i segreti, mettendo a punto sistemi sempre più sofisticati per muoversi nello spazio e per perlustrarne gli anfratti.
Giovedì 16 febbraio la magia delle stelle è entrata nell’auditorium Erica Volgger per avvolgere gli studenti del Liceo Alighieri, dell’ITE Falcone borsellino e della Scuola Professionale Mattei. Ad attenderli, infatti, c’era l’astronauta e scrittore Umberto Guidoni, pronto a raccontare loro le sue esperienze a bordo dello Space Shuttle e della Stazione Spaziale Internazionale. Si è trattato del terzo e ultimo appuntamento con un autore organizzato dalla Biblioteca Interscolastica in collaborazione con il Centro Giovani Connection di Bressanone. L’incontro, durato due ore, è stato moderato da Gianluca Iocolano del CG.
Dopo essersi laureato in astrofisica, Umberto Guidoni è diventato ricercatore e, superate complesse selezioni e completato l’addestramento, nel 1996 ha effettuato il suo primo volo nello spazio a bordo della navetta Columbia mentre nel 2001, con la missione della navetta Endeavour, è diventato il primo astronauta europeo a visitare la Stazione Spaziale Internazionale. Con il supporto di un video il dottor Guidoni ha ripercorso le tappe che un astronauta deve seguire per ottimizzare la sua preparazione e le emozionanti fasi dei lanci, ha rivelato le difficoltà della vita in assenza di gravità e esemplificato le leggi della fisica che gli studenti apprendono dagli insegnanti e nei libri di scuola, senza trascurare di sottolineare la meraviglia del nostro pianeta osservato dalla privilegiata prospettiva della Stazione Spaziale.
Diventare astronauta non è un’impresa facile, richiede passione, lunga preparazione, pazienza, studio e anche una certa dose di casualità: l’invito ad inseguire i propri sogni con determinazione è uno dei tanti messaggi trapelati dalle parole di Guidoni che ha risposto con generosità alle domande dei ragazzi. Secondo lui in un futuro non lontano si moltiplicheranno le opportunità di spingersi al di fuori dell’atmosfera, per ragioni di ricerca naturalmente, ma non solo. Sono infatti già in atto investimenti per inaugurare stazioni commerciali nello spazio e iniziative di ordine turistico; possiamo solo augurarci che questo ribaltamento della prospettiva d’osservazione, dagli astri al Pianeta Azzurro, faccia crescere anche l’attenzione e gli sforzi atti a garantirne la sopravvivenza. Guardando la platea innanzi a sé, Guidoni si è detto certo che qualcuno dei ragazzi presenti avrà l’opportunità di viaggiare in orbita attorno alla Terra. Se questa attività resterà ancora per un po’ privilegio di pochi, rimane invece a disposizione di tutti la possibilità di stupirsi ogni notte davanti al silenzio delle stelle.