L’Europa di Mauthausen

Una delegazione di studenti e docenti del liceo e ite di Bressanone, guidati dalla sezione ANPI di Bolzano si è recata, il 9 e 10 maggio 2015, al lager di Mauthausen, per la commemorazione internazionale, in occasione del settantesimo anniversario della liberazione del campo.

Domenica 10 maggio 2015, ore 8:30. Sotto un cielo plumbeo, a tratti minaccioso ma che si rivelerà col passare delle ore sempre più clemente, ci ritroviamo, insieme a tanti altri cittadini europei, a Mauthausen, per commemorare collettivamente, con spirito fraterno, il settantesimo anniversario della liberazione del campo. Con noi, arrivano una dopo l’altra, lungo la salita che si inerpica sulla collina dove sorge il memoriale del lager di Mauthausen, le varie delegazioni provenienti da tutta Europa. E’ un fiume di gente senza età, dai più giovani ai più anziani, che ha deciso di ritrovarsi, uniti dallo stesso spirito, all’insegna della pace e della libertà.

Vediamo passare accanto a noi, nonostante l’inesorabile scorrere del tempo, gli ex deportati: alcuni claudicanti, altri in sedia a rotelle, con in testa il berrettino a strisce, la sciarpa a strisce, la bandiera a strisce, il numero stampato sul petto. Si lasciano fotografare, salutare ed abbracciare, orgogliosi di esserci ancora. Raccontava Jacques Stroumsa, liberato proprio a Mauthausen, il 5 maggio del 1945, che quel fatidico giorno era rimasto nascosto in una baracca e con grande paura si affacciava al finestrino per vedere cosa succedeva. Quando però vide cadergli addosso delle manciate di sigarette Like Strike non ebbe più dubbi: la tanto agognata liberazione era finalmente giunta. L’aveva attesa, e con lui milioni di persone, per due lunghissimi anni da quando, dalla sua città natale di Salonicco, era stato deportato, insieme alla sua comunità ebraica, ad Auschwitz Birkenau, dove il destino aveva scelto per lui la vita e non la morte.

Liberazione, una parola chiave nella Memoria dei lager, una parola chiave nella nostra Memoria postbellica. E’ il termine che stigmatizza incessantemente, in tutte le lingue, dagli Urali sino alla penisola iberica, i vari monumenti “nazionali” costruiti all’interno del lager, che commemorano i propri morti, caduti – e mai martiri – , non per la “Patria”, ma per la “Libertà”.

Si tratta di una differenza sostanziale, che serve a marcare una distanza e l’abbandono di una determinata retorica ed impostazione ideologico-culturale.

Mai come in questo caso, e soprattutto in questo luogo, questi due termini, Patria e Libertà, sono inconciliabili e non potrebbero comparire uno accanto all’altro. Mai come in questo caso questi due termini si oppongono, lasciando alle loro spalle tutto un pezzo di storia che li aveva visti camminare, ambiguamente, mano nella mano.

Oltre alle cerimonie “private”, organizzate dai singoli paesi, le delegazioni s’incontrano, si scambiano le corone di fiori, rendendo omaggio a tutte le vittime. Paradossalmente è proprio il nazifascismo che, volendo soggiogare e annientare i popoli, in nome della razza superiore, ha fatto nascere questa comunione dei popoli. E’ questo popolo, riunito in questo luogo così carico di significati, che il nazifascismo voleva che scomparisse.

Anche noi, con la nostra bandiera e i nostri striscioni visitiamo e salutiamo le altre delegazioni raccolte intorno ai loro rispettivi memoriali. Infine, sulle note del celebre canto “Bella Ciao, divenuto ormai un inno internazionale in omaggio alla libertà, insieme alle numerose delegazioni italiane e straniere sfilano anche noi nel piazzale del campo.

Alla manifestazione hanno partecipato i professori Di Genio, Cavallini, Cattoi e Cappelli che hanno accompagnato gli studenti delle classi III-IV-V liceo e ite: El Hachimi Siham, Luciano Simone, Perzhilla Nderim, Sufali Mexhit, Traverso Matteo, Cabas Gabriel, Violante Patrick, Ammanniti Sara, Cimbri Alyn, Pircher Franziska, Abram Sara, Barbera Giulia, Cutillo Maria Consiglio, Dalla Valle Jacopo Nicolas, Hofer Noelle, Bardhi Athina, Bardhi Stefania, Dalla Torre Massimiliano, Dedej Ermelinda, Piasenti Paolo, Piscedda Matthias, ragno Ruben, Dalla Torre Laura, Grassi Sara, Kourti Johanna, Leitner Alessia, Monese Ilaria, Salvà Gaia, Sferra Alice, Signori Giada, Terni Giacomo, Zanol Chiara, Zanon Sara, Andreolli Matteo, Contu Elena, Costa Simona, Cumerlato Aurora, Ferrari Davide, Finke Mattia, Jashim Proma, Labonia Andrea, Mahni Anass, Naseem Noor Ul Huda, Rizzo Alice, Schwienbacher Davide, Soratroi Lisa, Sparaco Federico, Vienna Simone.

La delegazione ANPI era composta dal senatore Lionello Bertoldi, il presidente Orfeo Donatini, l’avvocato Arnaldo Loner, Oreste Galletti e Licia Dibiasi.

Lanfranco Di Genio