Ricordare le vittime del nazifascismo nella Giornata della Memoria: a Bressanone Matteo Corradini
 racconta il Lager di Teresienstadt agli studenti del liceo Alighieri e dell’ITE Falcone Borsellino

Parlare ai ragazzi di Shoah diventa sempre più difficile, non certo perché manchi in loro la sensibilità verso questo tema, ma forse perché la ritualità con cui lo si propone alla loro attenzione rischia di farlo diventare solo uno tra i tanti e di lasciarli quasi indifferenti. Condurre con delicatezza gli studenti al di là dei dati statistici e delle fredde cifre dello sterminio nazifascista è quanto è riuscito a fare Matteo Corradini, scrittore ed ebraista piacentino, ospite degli Istituti Superiori Liceo Alighieri ed ITE Falcone Borsellino sabato 01 febbraio per celebrare la Giornata della Memoria anche assieme a docenti e genitori. Corradini ha proposto un percorso fatto di immagini e suoni, volti ed oggetti che hanno permesso a volte di svelare, a volte solo di intuire la profondità di quanto essi celano, cioè l’esserci, o meglio l’esserci state, di persone, ciascuna con la sua aspirazione alla vita e con la sua personale storia di quotidianità negata. Matteo Corradini da oltre 10 anni si dedica allo studio del ghetto di Terezin in Repubblica Ceca: incontra testimoni e  raccoglie oggetti riconducibili a quel Lager nazista da dove sono transitati ca. 150.000 ebrei prima di essere deportati nei campi di sterminio. Ripercorrere la storia degli oggetti significa, per Corradini, tentare di ricostruire la storia delle persone che li hanno posseduti e, così, permettere loro di parlarci ancora. Se poi si tratta di strumenti musicali, cui un sapiente restauro ha restituito vitalità, la voce degli internati giunge fino a noi ancora più struggente e densa di interrogativi.  E così un cucchiaio, una cartolina, le banconote fasulle diffuse dai nazisti nel Lager, una poesia composta nello squallore delle baracche, un clarinetto e perfino disegni di bambini parlano col linguaggio dell’immediatezza: raccontano della prevaricazione dell’uomo sull’uomo e, palesandone l’assurdità, ci chiedono lo sforzo di allontanarla, giorno per giorno, dal nostro presente orizzonte. E’ questo il messaggio forte che gli studenti hanno potuto cogliere nel corso dell’intensa mattinata, vissuta con consapevolezza e partecipazione come testimoniato dai prolungati silenzi e dai numerosi interventi finali.

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